
Come motori a scoppio
Oggi costruiamo motori elettrici per risparmiare energia, mentre nelle relazioni consumiamo tantissima energia e funzioniamo come i motori a scoppio dell’800.
Il processo di coaching è l’inizio di un allineamento di energie tra coach e coachee, che porterà alla voglia di produrre energia “green”, partendo dai punti di forza e affrontando le criticità, in una relazione di alleanza per raggiungere un obiettivo e acquisire competenze nel rispetto della propria identità.
Il coaching non raggiunge il suo scopo se lavora per un benessere di tipo individualistico, staccato dal benessere collettivo e non funge quindi da volano per tendere ad un clima di benessere dell’azienda.
Perché è utile il coaching?
Ho fatto questa domanda a diversi manager, uomini e donne. Ecco alcune risposte:
- Ti confronti con punti di vista differenti, ti accorgi che hai molte più scelte e il risultato arriva più velocemente;
- Sei obbligato a fermarti a pensare, cosa che normalmente non ti è concessa. Ti astrai dalla quotidianità aziendale per pensare a cose differenti, che fanno poi bene all’azienda;
- Perché non ti fermeresti mai per mezza, una o due giornate e dedicarle a te;
- Siamo sempre più in credito emotivo. Io ti ho aiutato e tu hai gradito, quindi ho un credito emotivo non tangibile. Adesso il saldo arriva direttamente da me e poi inaspettatamente da altri (ma non importa se non arriva);
- Il coach ti ascolta e parla con te di te, sei solo tu al suo centro;
- E’ un privilegio essere ascoltati ed pazzesco quello che scopri quando davvero impari a farlo anche tu;
- Mi sento in sintonia con il mondo che mi circonda, perché il mondo che mi circonda me lo sto scegliendo;
- Sto allenando i miei riporti alla cultura del feedback costruttivo e ne beneficio direttamente perché mi accorgo di cose che prima eliminavo;
- Il percorso all’inizio è stato difficile. Poi le cose diventate naturali senza rendermene conto. Se mi guardo indietro sono contenta di questo e mi chiedo come ho fatto in così poco tempo;
- Ho scoperto l’apertura. E l’apertura è Pienezza!
Quando il coachee si apre, anche il suo sguardo cambia e mentre racconta le novità naturali e nel contempo epiche, si arricchisce anche la mia consapevolezza. Nel coaching si affronta il nuovo con coraggio e con l’umiltà di cambiare opinione a fronte di sollecitazioni esterne ed interne convincenti.
Favorire la cultura della crescita personale qualifica un clima d’impresa e i suoi risultati, ma qualifica anche la reputazione aziendale.
Maria Teresa Arcidiaco
Business & Life Coach
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